La Verità su David Raker by Tim Weaver

autore:Tim Weaver [Weaver, Tim]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B018VUO71S
editore: Audible Studios
pubblicato: 2019-02-12T23:00:00+00:00

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Lasciai la stazione di polizia così come ero arrivato: col buio. La città era silenziosa, l’aria era carica di pioggia, ed ero ancora lontano dal capire perché Gavin Roddat si fosse ucciso, perché fosse entrato di nascosto in casa mia o perché mi avesse rubato i filmini. Era stato lui a prendere il certificato di morte di Derryn? Era stato lui a darle il libro? Era suo il volto che avevo creduto di aver visto fuori sul sentiero dietro casa, ed era stato sempre lui a disegnare il cuore sulla finestra della camera da letto? E dov’era la donna in tutto questo?

Davvero era morta?

Non era d’aiuto neanche il fatto che fossi arrabbiato. Ero rimasto lì seduto per nove ore ad aspettare risposte, ed ero uscito a mani vuote. Quello che non capivo era se Carmichael stesse scrivendo il preludio di una strategia costruita sapientemente o se si stesse semplicemente prendendo gioco di me, se quella fosse una trovata, un modo per sminuirmi e frustrarmi, e tenermi alla larga – e all’oscuro – dalle indagini.

Iniziò a piovere forte mentre arrivavo alla stazione della metropolitana, un’eruzione improvvisa dal cielo nero, ma ero talmente assorto nei miei pensieri, che quasi non ci feci caso. Quasi non mi accorsi neanche della vibrazione del telefono in tasca, il bip di un sms ricevuto, non ero nemmeno arrivato al binario che squillò di nuovo. Tirai fuori il cellulare e controllai lo schermo.

Io so cosa ti nasconde la polizia.

Arcate della ferrovia a Salmon Bridge. 15 minuti.

Il numero risultava privato.

Mi guardai intorno, automaticamente, per istinto, come se l’sms fosse un sussurro arrivato da qualche parte lì vicino. Più avanti lungo il binario, c’era un gruppo di ragazzini, alcuni erano ancora chiaramente ubriachi dalla sera prima, per il resto non c’era nessun altro.

Lessi di nuovo il messaggio. ‘Io so cosa ti nasconde la polizia.’ Nella mia testa scattò un allarme mentre ripensavo al ritrovamento del corpo di Gavin Roddat in quella casa, alla donna portata via a forza dall’appartamento, a Erik McMillan. Tutte le domande che avevo, tutte le frustrazioni delle ultime nove ore; e, all’improvviso, ricevo un sms inaspettato.

Era sicuramente una trappola. Che altro poteva essere?

Tornai al livello della strada, aprendo una mappa sul telefono. Non avevo idea di dove fosse Salmon Bridge, ma non ci misi molto a scoprirlo: il ponte attraversava la ferrovia fuori dalla stazione dei treni di Kentish Town a meno di un chilometro di distanza. Le arcate erano state costruite sotto il ponte lungo una strada che scorreva parallela ai binari.

Avevo dieci minuti per arrivare lì, se ci fossi andato. Mentre guardavo la strada, vidi che la pioggia aumentava, crepitando sull’asfalto, le nuvole talmente scure che sembrava notte inoltrata. Cercai di ragionare, cercai di immaginare come sarebbe potuta finire, chi avrei incontrato e perché quella persona voleva che andassi da solo. Per i pericoli non serviva una fervida immaginazione. C’era un’infinità di motivi per non andare perché c’era sempre un’infinità di motivi per non presentarsi a un appuntamento con dei perfetti sconosciuti. Ma cosa sarebbe successo se non ci fossi andato?

Forse niente.

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